Piazza Maggior di un’epoca lontana,
con la tua antica casa medioevale,
quattro limpidi getti di fontana
ed i gerani ad ogni davanzale.
Vedo uno stemma scritto là di fronte:
“Fa bene e non temer”, sagge parole,
e tesine che poggiano sul fonte
secchi di rame luccicanti al sole.
Portano dei costumi assai graziosi,
ampie gonne, “pedane” rosse e gialle,
fioriti fazzoletti un po’ vistosi,
nastri di seta dietro le lor spalle.
Filigranate fini, io vi ravviso
dorate pettorine, un bel traforo
sul bianco lino, riccioli sul viso
e nelle orecchie gran pendenti d’oro.
Ora il costume è solo nell’effigie,
è sparito da Pieve a poco a poco,
si può trovarne ancora le vestigie
su qualche vecchierella accanto al fuoco.
Or vedo ancor ogni balcon fiorito,
piazza Maggior nella tua pace arcana,
sulla casa c’è sempre quel monito
e notte e giorno canta la fontana.
Poesia di Maria Brunello, poetessa pievese